Il primo video del movimento " No Progetto Ponte ":
Le scrivo in qualità di ingegnere esperto di comunicazione e come uno dei tanti che seguono con attenzione le vicende legate alla costruzione del Ponte sullo Stretto. Ho visto la mia foto ( pubblicata nel mio profilo Facebook ) che ha condiviso, un'immagine che mette in luce le difficoltà di comunicazione complesse con un pubblico non esperto, un tema di grande importanza.
Trovo che questa immagine sia uno spunto di riflessione cruciale per la delicata attività che la sua Commissione si trova ad affrontare. In questa fase, successiva all'approvazione da parte del CIPESS, il ruolo del Comune di Messina è più che mai fondamentale. È il momento in cui l'Ente locale deve diventare un punto di riferimento per l'informazione e il dibattito, superando la complessità tecnica e rendendo comprensibili a tutti le implicazioni del progetto.
La Commissione, presieduta da lei, ha l'opportunità di evitare che i cittadini si sentano esclusi dal processo decisionale. A tal fine, è essenziale che le comunicazioni non siano rivolte solo agli "addetti ai lavori", ma che siano chiare, accessibili e in grado di raggiungere tutti, superando ogni barriera di linguaggio o di conoscenza pregressa.
Le chiedo, dunque, di fare della Commissione un luogo di trasparenza, dove le informazioni sui progetti, le decisioni e le potenziali conseguenze per il nostro territorio siano condivise in modo aperto e comprensibile. Credo che questo sia il modo migliore per onorare il suo ruolo di Presidente e per garantire che il futuro della nostra città non sia deciso a porte chiuse o, peggio, con una comunicazione che non arriva a tutti.
Ringraziandola per l'attenzione che vorrà dare a questa mia lettera, Le auguro buon lavoro.
Cordialmente
Prof Ing Aldo Domenico Ficara
La dichiarazione IROPI, approvata dal
Consiglio dei Ministri, è un passaggio fondamentale per accelerare l'iter
burocratico e avviare i lavori del ponte. Questo documento, previsto dalla
normativa europea, permette di derogare a procedure di valutazione ambientale
più complesse, qualora l'opera sia ritenuta di interesse pubblico prevalente.
Nello specifico, le IROPI per il Ponte
sullo Stretto riguardano:
si presume che il ponte possa contribuire
a migliorare la qualità della vita e la sicurezza dei cittadini.
l'opera potrebbe migliorare la gestione
delle emergenze e dei rischi legati alla mobilità.
questa affermazione è più complessa, in
quanto il ponte stesso potrebbe avere un impatto ambientale negativo. La
dichiarazione IROPI sembrerebbe quindi suggerire che i benefici complessivi,
inclusi quelli legati alla logistica e alla riduzione dell'inquinamento da
traffico, superino le conseguenze ambientali negative.
In sintesi, l'IROPI rappresentano un atto
che il governo utilizza per dare priorità al Ponte sullo Stretto, giustificando
la sua realizzazione nonostante potenziali impatti negativi, e accelerandone
l'iter.
“Questo è un progetto che non sta in piedi, è un castello di sabbia e noi non stiamo costruendo una strada comunale con qualche milione di euro, noi stiamo spendendo circa 20 miliardi di euro degli italiani per costruire un castello di sabbia”.
Lo ha affermato la deputata del Movimento 5 Stelle, Vittoria Baldino, nel corso del programma “Filorosso”, condotto da Manuela Moreno, in diretta su Rai 3, e che ha dedicato l’apertura della trasmissione alla costruzione del Ponte sullo Stretto.
“Ci viene detto che siamo ideologici, io mi chiedo, sono ideologici quelli che chiedono un progetto esecutivo unico rispetto a una mega opera che ci costa 20 miliardi di Euro?”, ha detto Vittoria Baldino, “Siamo ideologici se chiediamo che è necessario fare dei test per verificare se i cavi effettivamente reggono?
Siamo ideologici se chiediamo che vengano fatti i rilievi come chiesto dalla Commissione via VAS sulle indagini geologiche geomorfologiche, sismologiche per vedere se questo ponte effettivamente starà in piedi, oppure è ideologico chi oggi manda a gara sostanzialmente in lotti per un progetto che non è neanche un progetto esecutivo, che non conosciamo la reale fattibilità?
Siamo ideologici noi o ideologico chi sottostima sostanzialmente il progetto dicendo che costerà 13 miliardi e mezzo, ma noi sappiamo che costerà molto di più, allora mi chiedo chi è ideologico, chi chiede se effettivamente questi soldi verranno spesi per un’opera che si potrà fare, porterà effettivamente un ritorno in termini sociali e di sviluppo oppure chi invece va con la propaganda a spendere miliardi di Euro?”.
Per Vittoria Baldino “la più grande opera che si possa fare per la Calabria e per la Sicilia sia portarle all’interno dell’Europa, sia dotarle di infrastrutture all’altezza di questo nome, sia quella di collegare gli aeroporti alle stazioni ed oggi non lo sono, sia quello di elettrificare le ferrovie ed oggi la maggior parte soprattutto nell’area ionica non lo sono, il 50% è a binario unico”.
Questa procedura in deroga, prescritta dalla stessa Commissione VIA-VAS (Valutazione di Impatto Ambientale), consente di realizzare un’opera nonostante gli impatti negativi, ma solo a tre condizioni ferree e non negoziabili, stabilite dalle direttive “Habitat” e “Uccelli”: